Sport e certificati medici: la spiegazione definitiva.

Chiariamo una volta per tutte la normativa sulla certificazione medica per la pratica delle attività sportive.

Tempo fa abbiamo scritto molto sinteticamente un articolo che invita a non trascurare l’assicurazione obbligatoria degli sportivi. Oggi vogliamo spiegare nei dettagli l’annosa questione delle certificazioni mediche, visto che è strettamente collegata alla prima.

L’articolo è così composto:

  • Una prima parte molto tecnica, forse pesante, dove spieghiamo tutte le tipologie di certificato.
  • Aggiornamento del marzo 2018
  • Parte centrale la nostra sintesi e il nostro parere su come sia opportuno comportarsi.
  • Nella parte finale le responsabilità del presidente di ASD e quando è necessario sottoporsi ad ECG.

La materia è spinosa e richiede questo approccio.
Con un pizzico di pazienza… Buona lettura!

La normativa sulla certificazione medica in ambito sportivo negli ultimi anni ha forti modifiche soprattutto a seguito del D.L. 158 del 13 settembre 2012 (il famoso Decreto Balduzzi), convertito con modificazioni dalla Legge 8 novembre 2012 n. 189, nonché del successivo Decreto Ministeriale del 24 aprile 2013.

Il sunto è che oggi i certificati medici sportivi si possono classificare in:

1) certificato medico agonistico disciplinato dal Decreto Ministeriale del 18 febbraio 1982;
2) certificato medico non agonistico disciplinato da una miriade di leggi e decreti;
3) certificato medico per l’esercizio di attività ludico – motoria disciplinato dal Decreto del Ministro della Salute del 24 aprile 2013 e dall’art. 42 bis del Decreto Legge 21 giugno 2013, n. 69 (convertito in Legge 9 agosto 2013, n. 98);
4) certificato medico per l’esercizio di attività di particolare ed elevato impegno cardiovascolare disciplinato dal Decreto del Ministro della Salute del 24 aprile 2013;
5) certificato medico agonistico per disabili disciplinato dal decreto del Ministro della Sanità del 4 marzo 1993 e dal CIP.

Entriamo nel dettaglio nel modo più semplice possibile e nei punti di interesse per le ASD

Il certificato agonistico

La disciplina della certificazione medica per l’esercizio di attività sportiva agonistica lascia alle FSN, DSA e EPS il compito di qualificare le singole e specifiche attività sportive come agonistiche o non agonistiche. Significa che all’interno della stessa disciplina ci sono diversi livelli con diversa certificazione necessaria: sono obbligati a richiedere il certificato medico agonistico tutti coloro che oltre ad tesserati ad un ente sportivo praticano un’attività sportiva ad un livello che gli stessi enti hanno definito agonistica.

Il certificato medico agonistico può essere rilasciato soltanto dai medici specializzati in medicina dello sport secondo un protocollo nazionale definito dalla legge e che varia a seconda delle diverse discipline sportive. La periodicità della visita di controllo solitamente è annuale, salvo alcuni sport per i quali è biennale (ad esempio golf e tiro con l’arco).

Il certificato deve essere conservato dall’ASD a cui è associato l’atleta.

Le visite di idoneità alla pratica sportiva sono gratuite per i minori e per i disabili, con richiesta da parte dell’ASD.

Il certificato non agonistico

La certificazione medica per la pratica dell’attività sportiva non agonistica è regolato dal Decreto Ministeriale del 24 aprile 2013 e integrato dalle Linee-Guida, emanate dal Ministro della Salute con Decreto dell’8 agosto 2014, nonché dalle successive circolari ministeriali (Nota Esplicativa del 17 giugno 2015 e nota integrativa del 28 ottobre 2015).

Sono soggetti alla visita medica per ottenere la certificazione non agonistica:
a) gli alunni che svolgono attività fisico-sportive organizzate dagli organi scolastici nell’ambito delle attività parascolastiche;
b) i tesserati che svolgono attività organizzate dal CONI, da società o associazioni sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline associate, agli Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI, che non siano considerati atleti agonisti ai sensi del decreto ministeriale 18 febbraio 1982;
c) coloro che partecipano ai Giochi sportivi studenteschi nelle fasi precedenti a quella nazionale.

Quindi sono soggetti al certificato non agonistico tutti gli associati ad una ASD e tesserati presso un ente, che svolgano attività di un livello medio/basso, come stabilito dallo stesso ente.

La certificazione è rilasciata dal proprio medico di medicina generale o pediatra, dal medico specialista in medicina dello sport, dai medici della Federazione Medico Sportiva del Comitato Olimpico Nazionale, ha validità annuale dalla data di rilascio.

Il certificato per attività ludico motoria

Per l’esercizio di attività ludico motoria non è obbligatoria la certificazione medica, in quanto l’art. 42 bis del Decreto Legge 21 giugno 2013, n. 69 (convertito in Legge 9 agosto 2013, n. 98) ha soppresso l’obbligo di certificazione precedentemente introdotto dal Decreto Ministeriale del 24 aprile 2013. Pertanto la certificazione medica per l’esercizio di tale attività è facoltativa, anche se è spesso richiesta da società o associazioni sportive a fini assicurativi, ed è rilasciata da un qualunque medico iscritto all’ordine.

All’art 5, comma 2 si legge che non sono tenuti all’obbligo della certificazione:
a) coloro che effettuano l’attività ludico-motoria in forma autonoma e al di fuori di un contesto organizzato ed autorizzato;
b) chi svolge, anche in contesti autorizzati e organizzati, attività motoria occasionale, effettuata a scopo prevalentemente ricreativo e in modo saltuario e non ripetitivo;
c) i praticanti di alcune attività ludico-motorie con ridotto impegno cardiovascolare, quali bocce (escluse bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, ginnastica per anziani, “gruppi cammino” e attività assimilabili nonché i praticanti di  attività prevalentemente ricreative, quali ballo, giochi da tavolo e attività assimilabili.

Tradotto: chiunque svolga sport liberamente o presso organizzazioni, con il fine del miglioramento dello stato personale senza obiettivi competitivi con o senza tessera presso enti sportivi (FSN, DSA, EPS), svolgendo alcune attività specifiche, con fine puramente ricreativo non ricade in obbligo di certificazione medica.
Non sono tenuti a certificazione di idoneità neppure i tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico ed i tesserati che non svolgono alcuna attività sportiva (es. dirigenti).

N.B. Poiché ogni Regione ha facoltà di derogare la normativa nazionale, in virtù della autonomia in materia sanitaria, controllate anche le delibere regionali del vostro territorio!

Il certificato per attività sportive di particolare ed elevato impegno cardiovascolare

La certificazione per l’attività sportiva di particolare ed elevato impegno cardiovascolare è disciplinata dal Decreto Ministeriale del 24 aprile 2013. Necessitano di questo certificato i partecipanti a manifestazioni non agonistiche o di tipo ludico-motorio, patrocinate da FSN, DSA, EPS che non sono tesserati ai suddetti organismi e prendono parte a manifestazioni podistiche di lunghezza superiore ai 20 Km, gran fondo di ciclismo, di nuoto, di sci di fondo o altre tipologie analoghe.
I certificati possono essere rilasciati dai medici specialisti in medicina dello sport, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, limitatamente ai loro assistiti, su apposito modello predefinito. La documentazione deve essere conservata per almeno un anno.

Il certificato per gli atleti paralimpici (CIP)

La certificazione per l’attività sportiva agonistica praticata da atleti disabili (CIP) è regolamentata dal Decreto del Ministro della Sanità 4 marzo 1993 e successive integrazioni legislative e dalle Linee Guida mediche del CIP, anche nell’identificazione della pratica agonistica di cui al D.M. 4 marzo 1993, rispetto a quella specificamente regolata dal Decreto Ministeriale del 18 febbraio 1982, tenendo conto delle differenti patologie e/o limitazioni ed al rischio specifico delle varie discipline sportive, considerate sia in gara che in allenamento.

Aggiornamento marzo 2018: Nessun certificato da 0 a 6 anni

Esclusi da certificazione i bimbi fino a 6 anni! Novità dell’ultim’ora voluta dal ministro della Salute, di concerto con il Ministro dello Sport, con il Decreto datato 28 febbraio 2018, che indica precisamente che «Non sono sottoposti ad obbligo di certificazione medica, per l’esercizio dell’attività sportiva in età prescolare, i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, ad eccezione dei casi specifici indicati dal pediatra».

Il decreto nasce da una richiesta della Federazione Italiana dei Medici Pediatri (F.I.M.P.), la quale ritiene che in per soggetti il certificato medico sia un onere evitabile e che, pertanto, la abolizione dell’obbligo favorisca la promozione dell’attività fisica ed un risparmio economico per i cittadini e per lo Stato Italiano.

Considerando che i bambini in età prescolare sono già sottoposti a costanti controlli e periodici bilanci di salute da parte del pediatra di famiglia, li si considera idonei all’attività fisica salvo casi particolari che sono già ampiamente noti al pediatra di libera scelta.

Le disposizioni del CONI

Il Comitato Olimpico Nazionale, in ottemperanza a quanto previsto dal Ministero della Salute, ha emanato il 10 giugno 2016, una circolare con le indicazioni necessarie ad unificare la normativa delle certificazioni mediche (qui il documento) Queste regole devono essere seguite dalle Federazioni Sportive Nazionali, dalle Discipline Sportive Associate e dagli Enti di Promozione Sportiva ed a cascata tutte le ASD.

Nello specifico la circolare del CONI ha creato tre categorie ognuna legata ad una specifica certificazione:

a) tesserati che svolgono attività sportive regolamentate, obbligati a certificazione agonistica o non secondo quanto deciso dall’ente a cui si è affilati.
b) tesserati che svolgono attività sportive che non comportano impegno fisico, dove il certificato è solo raccomandato per quelle attività messe in apposito elenco (quali il Tiro, Bridge, Dama, Scacchi  ed altre a ridotto impatto fisico);
c) tesserati che non svolgono alcuna attività sportiva, che non necessitano di alcun certificato perché definiti “non praticanti” ed inseriti in apposita categoria della FSN, DSA, EPS.

Dopo questa lunga spiegazione dell’intricato mondo dei certificati, veniamo alle nostre indicazioni

Riassumendo la storia, ogni ASD deve verificare tramite la Federazione, DSA o EPS quale sia il giusto certificato da richiedere ai propri soci basandosi su questi principi:

  1. Atleta agonista: se pratica attività ad un livello che la FSN, DSA, EPS di appartenenza abbia definito di alto agonismo ed impegno fisico. Deve dotarsi del certificato per sport agonistico rilasciato da un medico dello sport.
  2. Sportivo non agonista: se l’attività a cui prende parte non rientra nell’agonismo. In questa categoria rientrano tutti coloro che prendono parte a corsi non finalizzati alla competizione, lo sport fatto a livello ricreativo, per il proprio piacere personale. Si rientra in questa categoria se si è tesserati a FSN, DSA, EPS. In questo caso è necessario il certificato “di sana e robusta costituzione”.
  3. Ludico-sportivo: in questa categoria rientrano tutte le persone che fanno sport per diletto e svago, senza essere tesserati ad alcun organismo o rientranti nella categoria “non praticanti”, se prevista dall’ente ai cui si è tesserati. Non è necessario alcun certificato medico.

Osservazioni Aggiuntive

Riportiamo alcune domande tipiche legate all’argomento:

  • Le ASD possono avere soci non tesserati e senza alcun certificato? Certamente.
  • In tal caso, come si rispetta l’obbligo (civile e penale) di assicurazione nominale sullo sportivo dilettante? Con un’assicurazione privata, al quale si comunichino i dati dei soci da assicurare.
  • Una ASD in 398, che eroga corsi a “clienti” deve chiedere il certificato? Può farne a meno, visto che in quel caso non è necessario tesserare ogni singolo sportivo ma è sufficiente una RCT globale. Non ci sentiamo, però, di suggerire questa scelta.
  • E’ tutto in regola? Nessun problema dal punto di vista civilistico o penale, ma si potrebbe incorrere in “critiche” da parte degli agenti di verifica fiscale che potrebbero contestarne la de-commercializzazione delle quote versate. Non sono da escludere altre controversie in caso di incidenti durante un evento sportivo. In sostanza, non consigliamo questa pratica seppur percorribile.
  • Chi controlla la presenza dei certificati? Soltanto un controllo NAS o ASL andrà a verificare se l’a.s.d. detiene i certificati medici dei suoi soci. Sarà certamente richiesto in caso di qualche incidente!

Che fare quindi?

Il nostro pensiero è sempre lo stesso. Tesserare tutti i soci ad un EPS, per avere la tessera assicurativa e la certezza della de-fiscalizzazione. Sarà, perciò, necessario richiedere il certificato non agonistico a tutti i soci oppure inserirli nell’elenco “non praticanti” o ludico-motori se prevista dall’EPS.

A quali responsabilità si va incontro?

Abbiamo scritto che ci sono obblighi e responsabilità civili e penali in caso di assenza di certificazione. Vediamo meglio quali scenari potrebbero verificarsi.

L’associazione, il Presidente, i dirigenti 

In assenza di certificazione sportiva, l’associazione non può ammettere il socio alle attività sportive, né livello agonistico né a livello non agonistico. Il certificato è un obbligo di legge e in caso di assenza e evento avverso si possono aprire responsabilità civili e/o penali in capo al Presidente e tutta la dirigenza dell’associazione sportiva. Attenzione anche agli aspetti assicurativi, in caso di incidente potrebbe saltare la copertura. 

La responsabilità penale

Questo aspetto dovrebbe mettere paura a tutti: in caso di incidente, in gara o allenamento e addirittura nel ruolo di mero accompagnatore, l’infortunio grave, l’incidente invalidante, la morte dell’atleta produrrebbero una grave responsabilità della dirigenza! Non è bello, facendo gli scongiuri del caso, dover rispondere di omicidio colposo davanti ad un giudice!

E se qualcuno si fosse trovato in passato senza certificato?

Le norme sulla certificazione medica in ambito sportivo sono a carattere “istantaneo”: finché non avviene nessun malessere, incidente, evento avverso durante la pratica di una attività sportiva, la mancanza della certificazione non comporta nulla. Un po’ come le cinture di sicurezza in auto: se fai un tratto di strada senza allacciarle e nessuno “ti becca” e non fai incidenti, non subisci nessuna sanzione.
Nel momento in cui si verificasse qualche evento negativo, si apriranno tutte le responsabilità in capo al Presidente dell’ASD.

Elettrocardiogramma… quando?

Sulla c.d. prova da sforzo non ci sono molti dubbi. La visita per la certificazione agonistica passa da un iter rigido stabilito per legge che è così riassunto: anamnesi, raccolta dati antropometrici (altezza e peso), visita clinica con ascoltazione toracica e misurazione della P.A., elettrocardiogramma a riposo, durante e dopo sforzo (step test allo scalino o cicloergometro dopo i 35 anni di età), esame spirometrico, che ha lo scopo di misurare la capacità respiratoria vitale ed esame completo delle urine.

Per gli altri certificati la chiarezza è mancata, tant’è che alcuni medici fanno fatica a districarsi nei repentini cambi di regole: l’introduzione del Decreto Balduzzi ha avviato una stretta sulla certificazione per l’attività sportiva, ed insieme alle successive modificazioni ha dato un nuovo assetto all’intero panorama dei certificati medici. Il decreto prevedeva originariamente l’obbligo per il medico di effettuare l’elettrocardiogramma per poter rilasciare sia i certificati di idoneità agonistica sia per le attività non agonistiche provocando proteste da più parti nel mondo dello sport sia dal lato medico che dal lato degli utenti.

Successivamente, con il decreto PA del 31 agosto 2013 e le Circolari del Ministero della Salute n. 4608 e 4609 del novembre 2013, il Legislatore ha stabilito che per il rilascio dei certificati per l’attività sportiva non agonistica i medici o i pediatri abbiano possibilità di scegliere, dopo anamnesi e visita, quando siano necessari ulteriori analisi quali l’elettrocardiogramma a riposo. Nessun obbligo di ECG, quindi, ma a discrezione del medico.

Inoltre, l’articolo 4 del decreto ministeriale 24 aprile 2013, ha stabilito che la certificazione per attività sportive di particolare ed elevato impegno cardiovascolare, è subordinata alla rilevazione della pressione arteriosa, elettrocardiogramma basale, step test o test ergometrico con monitoraggio dell’attività cardiaca e altri accertamenti che il medico certificatore riterrà il necessario per i singoli casi”.

Per quanto riguarda il rilascio del  certificato per attività ludico motoria, benché facoltativo, a seguito del decreto Lorenzin del 8 agosto 2014, questo è legato ad l’obbligo di avere effettuato un elettrocardiogramma a riposo almeno una volta nella vita (per quanti hanno compiuto i 60 anni, invece, viene imposto con cadenza annuale un elettrocardiogramma basale, imposizione estesa anche ai soggetti che presentano altri fattori di rischio cardiovascolare così come, indipendentemente dall’età, in caso di patologie croniche conclamate comportanti un aumentato rischio cardiovascolare). Il medico, anche avvalendosi della consulenza di un medico dello sport o altro specialista, può decidere di sottoporre il soggetto ad una prova da sforzo massimale e di altri accertamenti mirati.

 

Abbiamo riassunto in un lungo articolo tutto l’argomento!
Per ogni tua osservazione puoi commentare qui sotto!
Il tuo consulente te ne aveva mai parlato?

 

 

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109 commenti su “Sport e certificati medici: la spiegazione definitiva.”

  1. Buongiorno, chi la l’onere di verificare la validità del certificato medico? Chi deve preoccuparsi di bloccare eventualmente gli accessi? E’ l’asd che deve verificare e quindi bloccare in caso di scadenza o è il tesserato che autonomamente deve preoccuparsi di presentare il certificato e astenersi dall’attività? Inoltre, in caso di incidente durante attività svolta senza copertura di certificato la responsabilità ricadrebbe solo su presidente/asd o anche sul genitore del minore/amatore non agonistico? Nel caso in cui la verifica della scadenza del certificato resti in capo all’ASD come dovrebbe comportarsi all’atto pratico? E’ sufficiente ricordare al tesserato la necessità di presentare il certificato o deve fare altro? grazie mille.

    Rispondi
  2. Salve, avevo letto tempo fa che il Coni aveva stabilito che qualora si facesse sport in un qualunque club iscritto alla propria federazione di appartenenza era necessario minimo il certificato non agonistico e che quello ludico-motorio non bastava…invece chi faceva sport presso club non iscritti alle varie federazioni bastava il certificato ludico-motorio…e’ giusto?

    Rispondi
    • come spiegato nell’articolo…
      un certificato NON agonistico è valido in tutti gli sport, nel livello NON agonistico.
      un certificato agonistico è specifico per un singolo sport.

      Rispondi
  3. Salve,
    una Asd organizza tornei promozionali a cui possono partecipare tesserati promozionali della federazione nazionale di riferimento. oltre ad atleti agonisti Per questi tornei la Federazione richiede di norma la certificazione medica non agonistica. Ai tornei possono partecipare però anche agonisti della stessa federazione. Questi ultimi devono produrre il certificato medico non agonistico o è sufficiente quello agonistico già in loro possesso?
    grazie

    Rispondi
      • Quindi se ho capito bene se in una manifestazione sportiva la federazione di riferimento ammette la partecipazione a non agonisti tramite l’esibizione del certificato medico non agonistico ma anche ad agonisti questi possono regolarmente partecipare se in regola con il loro certificato agonistico, non devono obbligatoriamente dotarsi anche di quello non agonistico. Sarebbe abbastanza illogico ritengo chiederlo perche’ in effetti i controlli a cui si è sottoposti in sede agonistica sono decisamente superiori a quelli eseguiti per il rilascio della certificazione non agonistica.
        grazie

        Rispondi
  4. Salve,
    le ASD e SSD sono obbligate a conservare i certificati per 5 anni, ma è obbligatorio conservarli in formato cartaceo o basta una scansione?
    Non trovo un’indicazioni a riguardo.
    Ringrazio anticipatamente!

    Rispondi
  5. Salve,
    Sono l’amministratore di una SSD a RL che opera nel settore del fitness. Ormai da tempo chiediamo ai nostri tesserati di presentare il certificato medico non agonistico solo in originale o eventualmente una copia conforme. Vorrei sapere se sia possibile invece accettare una copia (fotocopia) o anche il formato digitale inviato dallo studio medico a dallo stesso abbonato.
    Grazie

    Rispondi
    • SI, il certificato NON agonistico è presentabile anche in fotocopia/formato digitale, in quanto valido per qualsivoglia pratica sportiva.

      Rispondi
  6. Buongiorno sono un genitore di due bambine: una di 6 e una di 5 anni.
    abbiamo fatto elettrocardiogramma e la pediatra ci ha rilasciato il certificato medico sportivo per attività di tipo non agonistico D.M.0-08-2014.
    adesso mi trovo che per qualsiasi corso (in particolare: corso di danza, 8 lezioni, corso di nuoto 10 lezioni e corso di pattinaggio 6 lezioni) richiedono e pretendono l’originale. Io di originale ne avevo solo uno e me lo sono giocato con la prima attività. ho la copia pdf nella mail. lo stampo e NON va bene. Mi chiedo ma perché? in fondo elettrocardiogramma e certificato in regola e vigente (dura un anno) c’è. chi si prende la responsabilità c’è. la domanda è: perché il pediatra non mi rilascia 10 copie originali e è reticente a darmeli quindi devo sempre attivarmi, perder tempo ecc…e perché pretendono l’originale cartaceo nel 2023? è una cosa estenuante.
    grazie e buona serata.

    Rispondi
  7. Buonasera, sono presidente di una asd affiliata ad un eps. Abbiamo un campo di lasertag (rientra nella categoria tiro?) e trattandosi di una attività non continuativa, vorrei sapere se abbiamo o no l’obbligo di certificazione. Grazie mille

    Rispondi
    • Il certificato è necessario, quando si viene tesserati, anche per una singola occasione in cui si fa sport organizzato.
      Sulla questione lasertag: viene forzatamente abbinato al Soft Air, tuttavia non siamo certi possa rientrarci. La risposta migliore conviene trovarla attraverso il vostro EPS.

      Rispondi
  8. Salve.
    Sono presidente di una ASD.
    A volte mi vengono presentati certificati medici con solo firma, senza timbro e su carta semplice non intestata. Devo rifiutarli o eventualmente rientrano nei casi di contraffazione per cui decade la mia responsabilità?
    Grazie mille

    Rispondi
    • Gli ordini dei medici stabiliscono che il certificato deve riportare: – il nome, il cognome, la qualifica ed eventualmente la struttura sanitaria di appartenenza del medico certificatore; – le generalità del paziente o del richiedente; – l’oggetto della certificazione (eventuale diagnosi e prognosi). Nel caso di certificato redatto sulla base di referti obiettivi è opportuno citarli; – il luogo e la data di rilascio; – la firma del medico.

      E’ evidente che i certificati da te descritti non rispettano tali requisiti

      Rispondi
  9. Salve, sono il presidente di una ASD nascente. Ci siamo affiliati ad un Ente di promozione sportiva che non richiede il certificato medico per il rilascio della tessera, dicendo che per loro non è obbligatorio. Noi pratichiamo tutte le discipline sportive riconosciute dal CONI. Dunque vorrei capire come comportarci rispetto al certificato medico: anche se non è obbligatorio per il rilascio della tessera e nemmeno ai fini assicurativi, noi abbiamo comunque l’obbligo di richiederlo?

    Rispondi
    • La normativa prevede che ogni sportivo tesserato abbia un certificato agonistico oppure non agonistico, a seconda del livello di pratica sportiva.
      L’ente potrebbe non richiedervi di caricare il suddetto certificato, ma solo di esserne in possesso ovviamente a responsabilità del rappresentante legale della ASD.

      Rispondi
  10. Buongiorno, la palestra presso la quale ero iscritto fino a due mesi fa non vuole rilasciarmi il certificato medico originale, che è ancora in corso di validità, asserendo che ancorché non più iscritto, sono tenuti alla conservazione dell’originale per 5 anni.
    È possibile o un abuso?

    Grazie.

    Rispondi
    • Se si parla di certificato medico per attività agonistica, l’art. 5 del D.M. 18 febbraio 1982 “Norme per la tutela sanitaria dell’attività sportiva agonistica” impone la consegna del certificato in originale presso la società di appartenenza, che è tenuta a conservarlo, trattandosi di un’idoneità specifica, alla singola disciplina sportiva. Tuttavia, riteniamo che in caso di trasferimento verso altra ASD si possa richiederlo indietro lasciando una copia.

      Per quanto riguarda invece il certificato medico per attività non agonistica non si trova, nei decreti ministeriali, alcun tipo di indicazione analoga. In assenza di riferimenti normativi molte palestre o attività sportive, di prassi, accettano anche le fotocopie del certificato oppure, più spesso, la copia conforme.

      Rispondi
  11. Salve,
    Sono un dirigente di una società sportiva dilettantistica che si occupa di attività natatorie quali scuola nuoto, acquafitness ecc … come bisogna comportarsi nel caso in cui una persona volesse effettuare una lezione di “prova” di acquafitness (per poi decidere in seguito se continuare l’attività ed iscriversi) senza essere ancora fornita di certificato medico? Il certificato è obbligatorio anche quando la persona vuole provare 1 volta lo sport in questione?

    Rispondi
    • la lezione “prova” non è contemplata
      tuttavia, si potrebbe impostare quella singola occasione quale “attività ludico-motoria”, esente da certificazione.

      Rispondi
      • Grazie mille,
        Quindi chi volesse effettuare una singola lezione, che precede il tesseramento, è considerata “attività ludico-motoria” e quindi esente dall’obbligo del certificato medico. Ed in caso di malore proprio in quella singola lezione ludico motoria ?
        Grazie mille

        Rispondi
  12. Buongiorno,
    devo iscrivermi in palestra e mi hanno chiesto il certificato medico non agonistico, praticando tennis sono già in possesso del certificato agonistico per questo sport. Volevo sapere se posso presentare alla palestra il certificato agonistico. Grazie

    Rispondi
    • il fatto che il certificato riporti “tennis” può diventare motivo di non validità per la palestra (anche se trattasi di attività non agonistica). Chiederei al centro medico l’emissione anche del certificato non agonistico, avendo superato la valutazione di livello superiore.

      Rispondi
      • Quando lo scorso anno ho fatto il certificato agonistico per il tiro con l’arco e ho chiesto di aggiungere anche la palestra mi è stato risposto che:
        – il certificato agonistico può essere emesso solo con una indicazione
        – il certificato agonistico è valido per qualunque richiesta di certificato non agonistico in accordo ai regolamenti emessi a seguito del Decreto Balduzzi
        Quindi non hanno voluto rilasciarmi un altro certificato non agonistico.
        Penso che questo aspetto vada chiarito rispetto ai contenuti di legge.
        Altro punto può essere la validità rispetto ad altri sport agonistici rispetto a certificati agonistico emessi per sport di. Natura più gravosa.
        Grazie

        Rispondi
  13. Salve, vorrei sapere se in un torneo di calcio a otto amatoriale, dove gli associati sono iscritti a un Ente di promozione sportiva, e il torneo ha una durata di otto mesi i giocatori devono presentare un certificato medico agonistico o non agonistico?

    Rispondi
  14. Buongiorno,
    Volevo chiedere se posso accettare un certificato medico sportivo agonistico intestato per una disciplina diversa di quella che faccio io? Es. La mamma mi porta il certificato agonistico per il calcio per la lezione di equitazione. Fin’ora ho sempre chiesto a le mamme di fare aggiungere la voce equitazione sul certificato ma sia l’ospedale che i privati li dicono che non serve a niente che è comunque valido il certificato con la disciplina sportiva diversa dalla mia. Non so come comportarmi… Grazie per l’aiuto!

    Rispondi
        • il certificato agonistico ha delle specificità per ogni sport, suddivise in “tabella A” e “tabella B” con delle specificità per ogni sport, nonché le età minime e massime.
          perciò è necessario che il certificato riporti il vostro sport.

          Rispondi
          • L’art. 3 del D.M. 18.02.1982 dice chiaramente che “nel caso in cui l’atleta pratichi più sport, deve sottoporsi ad una sola visita di idoneità con periodicità annuale. (…) comprensiva di tutte le indagini contemplate per i singoli sport”. Significa che la visita deve essere unica e i certificati tanti quanti gli sport che si praticano?

          • con una singola visita si possono avere più certificati per diversi sport, purché rientrino nelle medesimi parametri di valutazione (vi sono diverse fasce a seconda dei tipi di sport).

  15. Salve,
    per quanto riguarda ssd, spesso vedo che in molti, me compreso, si iscrivono, si allenano tot volte e solo successivamente portano il certificato medico. Da una parte capisco il voler garantire la tutela della salute del cliente ma dall’altra capisco anche il fatto, da parte del centro sportivo di non voler perdere un cliente. Vi chiedo, c’è un modo per fuorviare a questa situazione e far in modo che, nel periodo intercorrente tra l’iscrizione del cliente al centro sportivo e l’arrivo del certificato medico, la società ed il suo rappresentante legale siano “protetti” dal punto di vista penale e civile? Inoltre, ho visto che il cosiddetto “allenamento di prova” da parte di un possibile nuovo iscritto, esula dalla presentazione di un certificato medico; in caso si potrebbero utilizzare tot giornate di prova prima dell’arrivo del certificato medico??

    Rispondi
    • non esistono soluzioni: il tesserato deve avere già “in mano” il certificato. Ogni altra soluzione non è regolare. Gli unici a non aver obbligo di certificazione sono i non tesserati sportivi.

      Rispondi
      • E se ad esempio il centro sportivo che è affiliato ad una federazione del coni, mi facesse pagare, come cliente, la quota mensile e non mi tesserasse fino a quando io non portassi il certificato medico? E’ fattibile come cosa? Che responsabilità ci sono per l’amministratore unico e vari soci qualora succedesse qualcosa durante questo periodo?

        Rispondi
  16. Salve , ho fatto un certificato medico agonistico fuori regione per comodità, tra covid etc sono stato via per un po’.
    Ora tornerò alla mia residenza , ma leggo in giro che il certificato medico agonistico può essere fatto solo nella regione di residenza .
    Il medico dello sport mi ha assicurato che ha valenza nazionale .
    Mi rimane il dubbio.

    Rispondi
  17. Salve,
    Può il pediatra senza motivazione valida rifiutarsi di fare il certificato a scopo ludico ricreativo visto che la società richiede ed eventualmente non iscrive il bambino ai campus estivi?
    Grazie per la risposta

    Rispondi
    • Opporsi senza motivo?!? non ci sembra una cosa plausibile… Se non sussistono patologie, perché non dovrebbe rilasciare il certificato?!

      Rispondi
  18. Buongiorno,

    Se possibile chiediamo gentilmente un vostro parere:
    Siamo una SSD ARL e organizziamo, in questo periodo, dei corsi online di Tai Chi (arti marziali) rivolti a tutti, quindi NON TESSERATI, attività commerciale per la quale rilasciamo ricevute fiscali.
    Stando così le cose, e quindi avendo dei praticanti non tesserati, abbiamo l’obbligo di assicurazione e richesta certificati medici?
    La cosa sarebbe quasi impossibile da realizzare.
    Avete qualche suggerimento?
    Grazie infinite per il vostro lavoro.
    Gaetano

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    • Sui certificati riteniamo che non siano necessari, ma una assicurazione è d’obbligo. Fermo restando che, per quanto espresso nei nostri post di questo periodo, non siamo a favore dell’attività online realizzata come intendete.

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  19. Buongiorno, sono un collaboratore sportivo che presta servizio come istruttore sala pesi e corsi futness presso una ssd srl affiliata ad un Eps. Ho notato come parecchi nuovi iscritti
    o per la famosa prima prova gratuita ( alla palestra ) frequentino la sala pesi prima ancora di aver avuto la certificazione di attività non agonistica ( appuntamento con il medico fissato più in la ) . Ho delle perplessità in merito a questo modus operandi. Cosa rischio e cosa rischia la ssd srl in caso di infortunio .Grazie

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    • la situazione è molto complessa, in quanto si potrebbero verificare le situazioni di attività verso non soci/tesserati, possibile assenza di copertura assicurativa, assenza di certificazione medica (non esiste l’autocertificazione in materia di salute)… allo stesso modo, però, tutto potrebbe rientrare nella mera attività ludico-motoria, diversa dalla sportivo-dilettantistica. Non esiste la risposta sintetica, purtroppo.

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      • sono un presidente di una A.S.D. quale è la sanzione prevista all’associazione se durante una verifica viene riscontrato che alcuni iscritti ancora non hanno portato il certificato medico?

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        • Il certificato in questione è un obbligo legale imprescindibile e la sua assenza comporta una responsabilità civile e/o penale a carico della società sportiva, del presidente e dei suoi dirigenti. Inoltre, non vanno sottovalutati gli aspetti assicurativi in merito alla responsabilità stessa.

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  20. Salve. Parlo di una asd scuola calcio. Vorrei sapere se é corretto che i bimbi al compimento dei 6 anni sono obbligati a fare il certificato non agonistico ,e che quindi non ha più valore la certificazione del pediatra(ludico /motoria) Grazie.

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    • L’obbligo di certificazione scatta al compimento dei 6 anni. Il primo certificato richiesto è il non agonistico, che può essere rilasciato dal medico curante/pediatra oppure medico dello sport.

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  21. Buonasera, sono presidente di una asd che è in pratica una scuola di danza ( per bambini, adulti, senza competizioni nè altri agonismi). Il mio consulente mi dice che non rientro negli obblighi di certificazione in quanto attività ludico motoria e si avvale dell’ articolo 2 punto 5/c della legge in merito nel sostenere tale tesi..
    Mi può dare un suo parere?
    Grazie mille
    Clarita

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    • potremmo essere d’accordo, se i fruitori dei corsi NON fossero tesserati presso FNS, DSA, EPS.
      Se così fosse, non si tratterebbe più di attività sportiva dilettantistica, con la perdita di quei benefici fiscali correlati.
      Il nostro consiglio è di richiedere il certificato.

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  22. Sono un presidente di un asd ciclistica, se un socio non rinnova il certificato medico e io non lo faccio partecipare nelle attività domenicali dell’associazione, ma comunque si allena da solo, sono sempre io il responsabile se dovesse farsi male?

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    • nella vita privata chiunque può dilettarsi in attività ludico motoria. Se questa è autonoma rispetto alla ASD, non c’è responsabilità del Presidente.

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  23. Buongiorno, nel caso di un evento sportivo occasionale non agonistico (uno stage, un seminario…) dobbiamo chiedere il certificato medico a tutti i partecipanti, compresi quelli provenienti dall’estero? O è sufficiente l’assicurazione sanitaria?

    Grazie, Luca

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    • la norma dice chiaramente che uno sportivo dilettantistico, tesserato ad un ente, è soggetto a certificazione. le attività ludiche sono esenti, ma il tesseramento preclude questa condizione, salvo previsioni diverse dell’ente.

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  24. Buongiorno,
    Una palestra che svolge attività sportiva ludico motoria ma ad alta intensità deve richiedere in certificato medico? Tale certificato non è obbligatorio, ma cosa rischio in caso di evento negativo di un utente?grazie

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  25. Sono presidente di asd amatoriale calcio PARTECIPANTE AL TORNEO ORGANIZZATO DALLA FIGC. IL 30 GIUGNO DI OGNI ANNO SCADONO I TESSERAMENTI DEI SINGOLI ATLETI. A QUEL PUNTO IO NON HO TESSERATI IN SQUADRA PERCHE’ il successivo campionato inizierà a novembre. SONO RESPONSABILE DEGLI ATLETI NON COPERTI DA CERTIFICAZIONE MEDICA AGONISTICA PER I TORNEI ESTIVI E PER LE AMICHEVOLI CHE DISPUTERO’?

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    • la certificazione medica ha normale validità di 12 mesi, quindi non sarai scoperto da certificazione medica.
      attenzione, però, che se gli atleti non sono tesserati non avranno copertura assicurativa obbligatoria…

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  26. Buonasera vorrei sapere se un ragazo facente parte di una società sportiva calcistica
    Di 19 anni è obbligato a fare il certificato medico anche se non si allena e non gioca più nel anno in corso. Grazie gloria

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    • in quanto non praticante può essere esentato dal certificato. E’ opportuno però che lo stesso rilasci una dichiarazione di questa situazione.

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  27. Buon giorno, vorrei sapere se il certificato per la attività sportiva non agonistica organízate da società affiliate al CONI, per i minorenne é gratuito com’é per la scuola o é a pagamento? Perché nelle linee guide ministeriale sul tema dei costi non riferisce nulla. Oppure dipende di ogni regione?

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    • In teoria se il certificato viene rilasciato dal proprio medico dovrebbe essere gratuito, alla stessa maniera per i minorenni nelle strutture ospedaliere.

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  28. molto spesso il certificato non agonistico viene rilasciato non dal medico di base o da un pediatra ma da un altro medico a volte parente o amico dell’atleta.può essere accettato come certificato valido?

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  29. Sono un responsabile di un gruppo di ragazzi che come squadra partecipano ad un campionato amatoriale di una associazione sportiva dilettantistica ONLUS la quale mi ha fatto firmare un modulo che in pratica dice che io in qualità di presidente o responsabile del gruppo mi assumo la responsabilità civili e penali previste dalla legge nel caso in cui un atleta non è in possesso del certificato sportivo agonistico valido. Fermo restando che ho depositato presso questa associazione uno statuto non registrato. Vorrei gentilmente delle delucidazioni.
    Grazie

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    • Giuseppe, il presidente della ASD a cui sono iscritti i ragazzi è responsabile anche per la presenza delle certificazioni mediche, che sia agonistico o non agonistico.
      Sulla seconda parte della domanda, non abbiamo capito cosa richiedi.

      Rispondi
  30. Buongiorno
    Sono segretaria di una Asd affiliata alla Figc.
    Volevo sapere se, una volta che un atleta con regolare certificato agonistico ancora in corso di validità, mi comunica che cambierà società per la stagione successiva, devo conservare il certificato in originale e consegnare all’atleta una copia oppure devo ridare a lui l’originale e tenere io una copia?
    Grazie

    Rispondi
  31. Buon giorno, devo organizzare a conclusione dell’attività sportive un mega partita tra gli iscritti alla scuola calcio e i genitori, chiaramente il tutto in maniera ludica considerando che i 200 parteciperanno tutti insieme (bambini e genitori) contemporaneamente. Il momento vuole essere aggregativo e relazionale per dare l’occasione a mamma e papà di condividere un momento di gioco.
    Il comune mi chiede per la prima volta ( gli altri anni mai chiesto) per tutti genitori un certificato medico per poter giocare. Mi sembra davvero assurdo che per un attività del genere mi si chieda il certificato, esiste una normativa che per manifestazione occasionali non preveda l’utilizzo del certificato?

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  32. Buon Giorno,
    come ASD affiliata alla FIAS, Federazione Italiana Attività Subacquee, (che tramite l’affiliazione CSAin opera come affiliato al Coni), non abbiamo attività considerate agonistiche e pertanto, anche a norma di statuto federale, non necessitiamo di certificato agonistico.
    Poichè sovente, prima di iscriversi ai ai corsi per il conseguimento di brevetti subacquei i candidati chiedono di poter provare tale attività e la prova, che si svolge sotto stretto controllo di un istruttore e consiste in qualche giro sott’acqua in piscina con l’utilizzo di bombole, maschera e pinne… ma senza eseguire alcun tipo di esercizio, e per una durata di una quindicina di minuti; possiamo ritenere che tale “Prova” sia considerata a norma dell’art 5, comma 2 lettera B come attività motoria occasionale, effettuata a scopo prevalentemente ricreativo e in modo saltuario e non ripetitivo; resta inteso che per l’iscrizione al corso è invece richiesta la vista medica.
    Ringrazio anticipatamente.

    Rispondi
    • riteniamo che, con le opportune precauzioni e previsioni statutarie, la promozione con una attività dimostrativa si possa svolgere secondo le vostre ipotesi. Resta una metodica borderline…

      Rispondi
  33. Salve,
    Una palestra può rifiutare di ricevere la copia di un certificato medico in corso di validità e non agonistico ?.
    Ho rappresentato alla palestra l’ impossibilità di fare avere subito l’ originale perchè residente fuori città.
    L’ impiegata, con toni non troppo carini, mi ha detto che se non consegnavo l’ originale mi bloccava l’ abbonamento. Tra l’ altro ho già pagato, in anticipo, l abbonamento annuale.
    Grazie

    Rispondi
    • per quanto riguarda l’attività NON agonistica, è consentita la presentazione del certificato in copia, in quanto con lo stesso documento potresti partecipare a più attività sportive in diverse organizzazioni. Non esiste normativa in tal senso. E’ sempre facoltà del centro sportivo richiedere, però, l’originale al fine di evitare falsificazioni.

      Diverso è per il certificato agonistico, che va consegnato in originale.

      Rispondi
  34. Salve, Vorrei sapere se si deve esigere e conservare solo la certificazione timbrata e firmata dal medico (sia per non agonistica che agonistica) o anche gli originali dei risultati degli esami?
    In caso di certificato contraffatto la responsabilità rimane esclusivamente dell’atleta?
    grazie per eventuale risposta

    Rispondi
    • Non avete alcun diritto e potere di richiedere copia degli esami svolti per il rilascio della certificazione.
      In caso di certificato contraffatto, siete fuori dalle responsabilità.

      Rispondi
  35. Buongiorno
    Vorrei sapere quanto tempo una Asd deve tenere il certificato non agonistico scaduto in archivio
    O se puo cestinarlo una volta scaduto
    Grazie

    Rispondi
    • nel caso specifico l’elettrocardiogramma è a discrezione del medico, non è obbligatorio. La validità dell’esame decade con la scadenza del certificato.

      Rispondi
  36. Sono socio di una SSD di canottaggio, non sono tesserato FIC, pertanto non faccio nessuna attività agonistica. Posso utilizzare la vasca voga oppure uscire in mare con qualche altro socio al solo scopo di mantenermi in forma senza l’ obbligo della visita medica? Ringrazio.

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    • In qualità di socio (non tesserato) l’uscita in barca si considera attività ludico-ricreativa per la quale non c’è obbligo di certificazione medica.

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  37. Buongiorno ho bisogno di avere chiarimenti in merito a mio figlio che è iscritto ad una società oratoriale sportiva per l’attività di basket.
    Ha 15 anni e gli è stato rilasciato un certificato di buona salute non è idoneo per l’attività agonistica. Vorrei sapere se può comunque fare i soli allenamenti.
    C’è qualche normativa che regolamenta in maniera ufficiale questa condizione? o è a discrezione della Società?
    Ringrazio anticipatamente

    Rispondi
    • Salve Raffaella,
      dipende dalle regole della federazione/ente al quale è tesserato il ragazzo. In generale, potremmo ipotizzare che sia possibile partecipare agli allenamenti finché la squadra resti nelle serie inferiori. Come scritto nell’articolo, dovete informarvi presso la federazione/ente chiedendo se l’attività a cui partecipa suo figlio è considerata agonistica o preagonistica.

      Rispondi
  38. Buona sera,
    vorrei sapere se posso rifiutare l’iscrizione a un’ASD per l’anno 2018 ad un atleta avente certificato medico di idoneità agonistica datato settembre 2017, richiedendo che sia datato nell’anno in corso.

    Rispondi
    • Salve!
      Il certificato medico ha una validità riportata sul documento stesso, 12 mesi salvo periodi ridotti dovuto da motivi specifici.
      Perciò, il certificato datato 2017 potrebbe essere tutt’ora in corso di validità. Fatte le opportune verifiche, potrebbe non esserci motivi di impedimento allo svolgimento delle attività.

      Rispondi
  39. Salve, vorrei sapere da quando esattamente decorre la validità di un anno per il certificato di idoneità sportiva agonistica: dalla data di effettivo rilascio o dalla data della visita? Mi spiego meglio: se alla data della visita il medico sportivo chiede ulteriori accertamenti ad altri specialisti che vengono effettuati dopo due mesi dalla visita, la validità del certificato che il medico sportivo rilascerà all’atleta, se idoneo, decorre dalla effettiva data del rilascio (e dunque dopo gli ulteriori accertamenti) oppure (come è capitato a mio figlio) decorre dalla data della prima visita (quindi una validità di soli dieci mesi e non dodici), ovvero non dalla effettiva data di rilascio del certificato. Grazie.

    Rispondi
    • Salve Massimiliano,
      secondo le linee guida del Ministero della Salute presenti a questo link il certificato ha validità 12 mesi dalla data del RILASCIO. Una ovvietà, a parer nostro, perché quella data indica la conclusione dell’inter di esami e controlli medici sul soggetto atti proprio ad escludere patologie tali da impedirne la certificazione di idoneità.
      In alcuni casi specifici, quali la presenza di piccole patologie, il medico potrebbe sancire una validità minore (6 mesi ad esempio) al fine di eseguire nuovamente dei controlli.
      Ne consegue che durante il periodo di controlli l’atleta non è considerabile idoneo.

      Rispondi
    • Salve,
      Vorrei sapere dopo quanto tempo è possibile sostituire un certificato non agonistico in uno agonistico integrandolo con esami clinici specifici…
      Ringrazio anticipatamente

      Rispondi
      • non c’è una regola. Nuovi esami sono nuovo certificato?
        in genere, gli studi di medicina dello sport concedono un mese per il rilascio di una certificazione diversa.

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