Riforma dello sport e del lavoro sportivo – Approvato e definitivo

Il Consiglio dei ministri ha approvato nei giorni scorsi uno schema di decreto che corregge il decreto legislativo 28 febbraio 2021, n. 36, in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo, che va a sommarsi ad altri cambiamenti minori di questo periodo.

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ad oggi non ancora avvenuta, vediamo cosa è stato annunciato dagli autori del testo normativo.

Qui anche la registrazione di una diretta web realizzata da noi sull’argomento.

ASD, SSD e nuovo Registro nazionale

Cambia il Registro, che passa dal Registro CONI a Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche, gestito da Sport e Salute e dal Dipartimento per lo sport. Oltre che divenire un raccoglitore delle Associazioni e Società sportive, sarà uno strumento con cui svolgere molte procedure ed adempimenti che la riforma richiede ad ASD e SSD: in particolare permetterà di assolvere a comunicazioni di avvio del lavoro sportivo, adempimenti previdenziali ed assistenziali verso INPS e INAIL, ed altro che i decreti attuativi dovranno definire entro il 1° aprile 2023.

L’obiettivo principale è di non gravare economicamente sui sodalizi sportivi, permettendo procedure senza rivolgersi ad un consulente esterno.

Le ASD e SSD, insieme alle cooperative sportive, devono svolgere come attività principale e prevalente la promozione e diffusione dello sport. Le eventuali altre attività devono essere secondarie e strumentali, con precisi limiti di prossima decretazione. Per le attività di interesse generale è richiesta l’iscrizione al RUNTS.

Solo per le SSD è prevista una parziale divisione di utili, allo scopo di attrarre investitori e risorse.

Nuovo inquadramento del lavoratore sportivo

E’ il maggior cambio di rotta di tutta la riforma, ciò che ha messo in agitazione tutto il mondo sportivo italiano, alzando tantissimo il livello di ansia. Vediamo invece che, per fortuna, la realtà è migliore del previsto.

Con l’entrata in vigore del decreto il compenso sportivo ex art 67 lettera m) del TUIR viene abrogato. In aggiunta, già a seguito di quasi 40 sentenze di Cassazione, il compenso era divenuto quasi inutilizzabile. Diciamo addio, quindi, al meccanismo dei 10mila euro!

Dal 1° gennaio 2023, chi presta attività a titolo oneroso nel settore sportivo è LAVORATORE, mentre chi offre il suo apporto a titolo gratuito è VOLONTARIO.

Tre sono gli inquadramenti previsti, in aggiunta alla normativa generale sul lavoro:

  • Volontario gratuito
  • Lavoratore in Co.co.co. “sportivo”
  • Lavoratore Libero professionista con P. IVA

I volontari sono coloro che prestano attività senza alcun compenso specifico, tuttavia restando valida l’applicazione delle precedenti normative, questi possono ricevere rimborsi spese (dettagliate e chilometriche, no forfettarie) e premi per meriti sportivi (con ritenuta alla fonte del 20%).

I lavoratori sono distinti in figure ben precise (atleta, allenatore, istruttore, direttore tecnico, direttore sportivo e preparatore atletico) nonché con altre figure che gli organismi affilianti dovranno individuare con appositi regolamenti. A questi si aggiungono gli amministrativo-gestionali, come già previsto dalla norma precedente.

La forma contrattuale da favorire, come vuole il decreto, è il Co.co.co. sportivo. Tuttavia le P. IVA godranno delle medesime semplificazioni e agevolazioni.

Tre le soglie a cui si applicano diverse imposizioni fiscali e previdenziali:

  • da 0 a 5mila euro annui: nessuna ritenuta previdenziale (INPS), nessuna ritenuta fiscale (IRPEF), comunicazione obbligatoria inizio lavoro, obblighi assicurativi
  • da 5mila a 15mila euro annui: Gestione separata INPS: 25% oppure 24% se con altra previdenza obbligatoria, Assicurativi: 2,02% + 0,5% (comprende Dis-Coll, infortuni, maternità, malattia…). Il calcolo si effettua solo sulla eccedenza.
  • Oltre i 15 mila euro annui: si aggiungono le ritenute IRPEF e obbligo cedolino paga. Diventa a tutti gli effetti un reddito. Il calcolo si effettua solo sulla eccedenza.

Solo per gli sportivi “standard” (non gli amministrativo-gestionali) è previsto un periodo transitorio di 5 anni in cui le ritenute previdenziali INPS sono ridotte al 50%.

Ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni che prestano la propria attività a favore di società e associazioni dilettantistiche fuori dagli orari di lavoro, si applica il regime previsto per le prestazioni sportive dei volontari,  con obbligo di preventiva comunicazione all’amministrazione di appartenenza e autorizzazione in caso di compensi.

E’ vero che si alzano i costi? SI e NO…

Secondo alcuni calcoli, considerando i possibili oneri aggiuntivi ed obbligatori, possiamo considerare queste variazioni di costi.

  • Collaboratore € 5.000: (rispetto al 2022)
    • da gennaio 2023 incremento +2.6% / da gennaio 2028 al 2.6%
  • Collaboratore € 10.000: (rispetto al 2022)
    • da gennaio 2023 incremento +7.5% / da gennaio 2028  +11.7%
  • Collaboratore 15.000: (rispetto al 2022)
    • da gennaio 2023 incremento +9.1% / da gennaio 2028  +14.7%
  • Collaboratore 20.000: (rispetto al 2022)
    • da gennaio 2023 incremento +9.9% / da gennaio 2028  +16.2% 

Semplificazioni e aiuti

Il decreto prevede che, in autonomia, si potranno svolgere procedure attraverso il Registro, quali

  • Comunicazione obbligatoria di inizio lavoro
  • Prospetto sostitutivo del cedolino paga
  • Comunicazione mensile INPS (uniemens)
  • Sono in fase di implementazione anche degli automatismi per avere gli F24, le comunicazioni INAIL, la predisposizione del file CU.

Conclusioni

Con l’approvazione definitiva del Decreto di riforma del lavoro sportivo, si chiude un’era: il compenso sportivo, con le sue luci ed ombre, è archiviato. Piaccia o no, le centinaia di migliaia di operatori dello sport ottengono diritti e dignità di ogni lavoratore. Con la forma contrattuale del Co.co.co. si accede alla disoccupazione, malattia, maternità, assegni ed altre garanzie ad oggi sconosciute al mondo sportivo.

E’ vero che aumentano alcuni costi, che si presentano alcune procedure burocratiche, tuttavia siamo convinti che tutto ciò farà bene a tutto il settore.

In poche parole abbiamo voluto riassumere i punti principali della riforma. Certamente avremo altri approfondimenti, man mano che arriveranno i decreti attuativi e circolari. Continua a seguirci!

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2 commenti su “Riforma dello sport e del lavoro sportivo – Approvato e definitivo”

  1. Buongiorno ho cominciato a seguirvi da poco, vi ringrazio per l’aiuto che date con il vostro lavoro alle ASD e in questo caso anche ai lavoratori.

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